“Io sono figlio del Sud e della Sicilia, sono cresciuto e vissuto dove si era convinti che il miglior ospedale della regione fosse l’aereo per il Nord. Ma oggi, dobbiamo dirlo, ci sono eccellenze sanitarie al Sud, dalla Sicilia alla Calabria. Si devono identificare questi luoghi d’eccellenza, magari raggiungibili in macchina in poco tempo, invece di costringere ancora le persone a prendere l’aereo”. Così all’Adnkronos Salute Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera, in merito all’intervista ad Alfredo Ercoli che da Roma è volato a Messina per rilanciare la chirurgia ginecologia avanzata in Sicilia.
“A Palermo, Catania e Messina ci sono ottimi reparti. Penso alla cardiochirurgia ad esempio, oppure a tutto il lavoro che fa l’Ismett – ricorda Mulé – Il problema, lo dico da siciliano, è che ancora riconosciamo a strutture come l’Humanitas o il San Raffaele la garanzia di essere eccellenze, una sorta di lignaggio peraltro vero, ma non è vero però che in Sicilia non ci siano centri allo stesso livello. C’è un problema culturale che vede solo fuori dall’Isola la possibilità di avere un’assistenza sanitaria di livello. Ma, faccio un esempio, in Campania la diabetologia è di altissimo livello e attrae pazienti da altre regioni vicine”.
Secondo il vicepresidente della Camera “serve integrare e valorizzare i centri di alto livello, come sta facendo il Bambino Gesù con una collaborazione e convenzione con la Sicilia. Si possono incentivare questi strumenti. Non sarà necessario andare a Milano e devo dire – rimarca – che da parte della Sicilia c’è un grande sforzo nel costruire queste alleanze”. (Adnkronos)